
Origini e Curiosità
La Pecora Sarda autoctona della Sardegna, è presente anche in alcune regioni della penisola, come Toscana, Lazio, Umbria, Marche ed Emilia-Romagna. Tale diffusione si è diffusa soprattutto intorno agli anni ’60 grazie all’emigrazione di pastori sardi in aree rurali abbandonate dell’Italia centrale.
Caratteristiche e Morfologia
Si tratta di animali di dimensioni medio-piccole, con altezze al garrese di circa 65-70 cm, rispettivamente, per femmine e maschi, e pesi che si aggirano intorno ai 45-50 kg per le femmine e 65-70 kg per gli arieti. Sia le dimensioni che i pesi sono comunque in leggera crescita rispetto al passato per effetto delle mutate condizioni di allevamento a partire dagli anni ottanta, con l’abbandono della transumanza, la progressiva stabilizzazione degli allevamenti in aziende di proprietà, in grado di produrre gran parte dei foraggi e mangimi necessari, e l’avvento della mungitura meccanica. La testa è senza corna e leggera, di profilo diritto e vagamente simile a quello di un montone nei maschi. L’addome è largo, il tronco allungato. Le mammelle sono sviluppate, forti negli attacchi, elastiche e dai capezzoli ben proporzionati e diretti. Le caratteristiche riproduttive della razza sono quelle tipiche delle pecore da latte: i parti delle primipare avvengono in primavera (marzo-aprile) a un’età di 15 mesi mentre le pluripare partoriscono in autunno-inverno, in quanto le monte cominciano dalla fine di maggio (tipicamente dal 1° di giugno) per queste ultime e si protraggono fino a ottobre per le “saccaie” (termine sardo che indica le giovani pecore di circa 6-15 mesi in attesa della prima fecondazione). La fertilità è abbastanza buona, con circa l’85-90% delle pecore che partoriscono entro l’anno. La prolificità media della razza si attesta intorno a 1,3-1,4 agnelli per parto, un po’ inferiore per le primipare. Alla nascita gli agnelli sono sui 3,5-4 kg di peso, dopo un mese arrivano a pesare sui 10-15 kg. La produzione lattea è pari a 120 l in 100 giorni per le primipare e 210 l in 180 giorni per le pluripare, con discreti contenuti in grasso e proteine (6,7% e 5,8% rispettivamente). La produzione della lana è scarsa, con circa 1-2 kg annui per capo.