
Origini e Curiosità
Il Cane di San Bernardo, gigante assoluto della sua specie, è una razza canina tra le più conosciute al mondo. Per ricostruire le origini della razza, si fa riferimento ai grossi mastini che le legioni romane lasciavano con le truppe destinate a presidiare i punti strategici sulle grandi vie di comunicazione. Pare abbastanza probabile che questa possa essere l’origine dei cani di San Bernardo e dei grandi Bovari diffusi in vari Cantoni svizzeri, ma la prima testimonianza certa della presenza di tali cani al Colle, (che allora si chiamava Col de Mont Joux), risale alla seconda metà del ‘600, quando il pittore napoletano Salvator Rosa ritrasse un grosso molossoide molto simile al moderno cane di San Bernardo. Probabilmente i primi cani, allora non identificabili con la razza attuale ma con lo scomparso mastino alpino, vennero donati ai canonicidell’Ospizio verso il 1660, dalle famiglie nobili del Vallese, per la guardia e la protezione dell’Ospizio stesso dai non infrequenti malintenzionati (le cronache riportano numerosi episodi di brigantaggio), ma anche per numerosi altri impieghi, dal trasporto di piccoli carichi (latte, formaggi), alla fornitura di forza motrice (un dispositivo a mulino, azionato dai cani, muoveva l’enorme spiedo della cucina dell’ospizio). Ma l’impiego che li rese celebri nel mondo fu quello di ausiliari dei canonici (marronnier) nel tracciare la pista nella neve fresca, prevedere la caduta di valanghe e ritrovare i viaggiatori dispersi col maltempo.
Caratteristiche e Morfologia
I Caratteri morfo-funzionali della razza sono descritti nel suo Standard. La testa, caratterizzata dalla spiccata convergenza degli assi longitudinali del cranio e del muso, è la più voluminosa dell’intera specie canina ed esige assoluta priorità nel giudizio morfologico sul tipo. Il cranio è nettamente brachicefalo (indice cefalico 64). Il muso è piuttosto corto ma senza esagerazioni (poco più di un terzo della lunghezza totale del cranio), rigorosamente quadrato e mai appuntito o conico. Le labbra inferiori devono essere ben sostenute da substrato scheletrico. Gli arti devono essere lunghi (distanza gomito-suolo sempre superiore al 50% dell’altezza al garrese), la groppa è orizzontale e gli angoli del posteriore solo moderatamente angolati (l’angolo tibio-metatarsico dev’essere di circa 145°) per consentire una migliore spinta in salita. Il San Bernardo è uno dei cani più grandi e può raggiungere e superare i 90/95 cm al garrese ed anche gli oltre 100 kg di peso. La grande mole (caratteristica imprescindibile della razza), non deve mai però andare a discapito della funzionalità e del buon movimento. Si tratta infatti di un vero “atleta pesante” in grado anche, se ben selezionato, di portare la sua altezza ed il suo peso con estrema disinvoltura ed eleganza. L’altezza minima al garrese deve essere di 70 cm per i maschi e 65 cm per le femmine: mediamente, i maschi raggiungono e superano un’altezza di circa 80 cm (con punte di 90 cm. ed oltre) mentre le femmine di 75 (con punte di 80 cm. ed oltre). Come abbiamo visto nessun’altra razza funzionale può raggiungere il peso del San Bernardo (fino a 90/100 kg nei grandi maschi) ovviamente con un insieme armonico, dinamico come si conviene ad un vero atleta pesante da montagna.