
Origini e Curiosità
Il Suino Nero dei Nebrodi, anche chiamato suino Nero Siciliano, suino Nero delle Madonie o suino nero dell’Etna, è una razza autoctona italiana di maiale presente nei territori di San Fratello e Cesarò, in provincia di Messina, ma che si è diffusa sia sui monti Nebrodi (nel contesto del Parco regionale dei Nebrodi) che sulle Madonie ad altitudine massima di 1.800 metri sul livello del mare. L’allevamento di questo suino ha origini antiche: resti fossili e documenti scritti testimoniano la presenza di questi animali fin dal periodo della dominazione greca e cartaginese (VII-VI secolo). Durante tutto il Medioevo era diffuso l’allevamento di grandi branchi allo stato brado, che subì una diminuzione solamente durante la dominazione araba per motivazioni di ordine religioso. Dai primi anni del Novecento il suino Nero dei Nebrodi era di solito allevato in piccoli gruppi di 10-15 animali; già allora si era diffuso l’incrocio con altre razze migliorate che avevano provocato una forte riduzione di questa razza e una diffusione di soggetti neri con pezzature bianche o completamente bianchi.
Caratteristiche e Morfologia
Razza precoce, rustica e longeva, è caratterizzata da una buona fertilità e vivinatalità (elevato numero di suinetti portati allo svezzamento), presenta una buona resistenza alle malattie ed è molto resistente alle avversità climatiche. Gli esemplari crescono lentamente e producono carne di riconosciuta qualità. Il suino Nero dei Nebrodi si presenta di taglia medio-piccola rispetto ad altre razze italiane, con altezza al garrese del verro adulto di 60–65 cm in media e si caratterizza per la pelliccia di colore nero uniforme, sebbene non manchino tra i soggetti pure animali fasciati con una cintatura simile a quella della Cinta senese. Anche la cute stessa, spessa fino a 2 cm negli adulti, è di colore nero ardesia, con i lombi che raggiungono la lunghezza di 10 cm circa, assumendo la forma di una criniera che viene sollevata in caso di agitazione. Essendo un animale molto rustico, dotato di muso allungato e arti lunghi che lo rendono un buon pascolatore e camminatore, viene allevato allo stato brado o semi-brado e lasciato libero di vagare per i boschi, cibandosi dei frutti della natura. La razza si caratterizza secondo il disciplinare del registro anagrafico per:
- taglia piccola con scheletro forte e robusto.
- cute e setole nere, robuste e lunghe fino nel dorso a formare una criniera, alcuni soggetti hanno, totalmente o parzialmente la faccia bianca sono detti “faccioli”.
- orecchie piccole e oblique con punta portata avanti.
- testa grande con profilo rettilineo della fronte con il naso, grugno e orecchie piccole.
- sono ammesse le tettole;
- collo allungato mediamente sviluppato.
- tronco compresso nella regione toracica non molto sviluppato, dorso convesso, addome basso, groppa inclinata e coda attorcigliata.
- arti magri e lunghi.
- testicoli pronunziati e capezzoli non inferiori a dieci nel maschio, nella femmina capezzoli non inferiori a dieci e ben pronunziati.