L’olio extravergine d’oliva (EVO) è ritenuto di altissima qualità per il suo apporto nutritivo e non solo. La spremitura a freddo delle olive è una procedura di tipo meccanico, nella quale è escluso l’utilizzo di mezzi o processi chimici. Questo fa sì che l’olio mantenga intatti i grassi monoinsaturi, i polifenoli antiossidanti e numerosi altri composti benefici per la salute umana.
Come qualsiasi alimento, anche l’olio extravergine d’oliva non andrebbe considerato solo dal punto di vista calorico: l’EVO non è solo un grasso vegetale. 100g di prodotto apportano al nostro organismo 899 kcal ma anche 22,4 mg di vitamina E, 0,2 mg di ferro e 36 microgrammi di vitamina A, ai quali si sommano tracce di sodio, potassio, zinco, rame e selenio.
La vitamina E, assieme ad una serie di polifenoli, contrasta l’azione dei radicali liberi, responsabili del danno ossidativo a carico dei tessuti.
Inoltre, l’acido oleico (che è un acido grasso monoinsaturo), protegge le nostre arterie e regola i livelli di colesterolo circolanti nel sangue: abbassa il colesterolo LDL (quello “cattivo”), riducendo i rischi di infarti e ictus, e preserva i livelli dell’HDL (il “colesterolo buono”).
In generale, l’olio extravergine d’oliva svolge un importante ruolo nella prevenzione dei tumori, come quello al colon e alla mammella, ed è benefico per l’apparato digerente in quanto riduce le secrezioni di acidi gastrici e il pericolo di ulcere. Pare abbia inoltre un forte potere disintossicante sul fegato e sull’intero corpo.
Come si conserva l’olio extravergine d’oliva?
Circa la conservazione e la cottura dell’olio extravergine d’oliva vanno tenuti in conto un paio di aspetti. È buona abitudine conservarlo lontano dai fornelli e in bottiglie di vetro scuro perché il calore e la luce sono responsabili dell’ossidazione delle sue proprietà. L’olio extravergine d’oliva è indicato per la frittura, in quanto ha un punto di fumo molto alto (aggirandosi attorno ai 160-180°). Tuttavia va tenuto presente che superato il punto di fumo viene rilasciata l’acroleina, una sostanza tossica per il fegato e irritante per la mucosa gastrica. A queste temperature, sia i polifenoli che le vitamine si perdono.