Il turismo enogastronomico è considerato da circa dieci anni il motore della vacanza Made in Italy.
Tale successo è stato confermato nel tempo e spiegato attraverso i dati: secondo il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2020, a cura della ricercatrice Roberta Garibaldi, il 71% dei turisti aspira ad avere esperienze enogastronomiche memorabili.
Inoltre si è notato come i prodotti tipici influiscano sulla scelta di una destinazione e che, comprati e riportati nel Paese d’origine, possono essere riacquistati, aumentandone la domanda.
Si tratta di informazioni importanti per un Paese che può garantire una grande varietà di vini e cibo: l’insieme di vini DOC e DOCG italiani ammonta a 405 tipologie, mentre le specialità tradizionali censite dalle regioni sarebbero 4396.
Le esperienze enogastronomiche, inoltre, incrementano la fruizione di altri servizi e attività, come lo shopping e i festival musicali.
Tra le esperienze più vissute e più ricercate sul web emergono i food truck (ovvero i chiosco-furgoni); seguono ristoranti e bar storici, dimore antiche adibite alla produzione agroalimentare, corsi di cucina e visite presso i produttori di vino.
Il turista enogastronomico predilige destinazioni in cui l’offerta di questo tipo non solo è ampia e diversificata ma si integra armoniosamente a un bellissimo paesaggio o a una identità culturale forte e radicata.
Un esempio di itinerario enogastronomico è offerto da “Le strade del Vino e dei Sapori”, costituiti e disciplinati sulla base di specifiche leggi regionali. Appositi cartelli segnalano e pubblicizzano i territori vinicoli e le relative produzioni in forma di offerta turistica.
Considerando i numerosi vini di qualità prodotti lungo lo stivale, è facile immaginare il ventaglio di percorsi enogastronomici possibili. Tuttavia ve n’è qualcuno particolarmente consigliato.
Tra questi vi è senza dubbio la Strada del Vino di Franciacorta, volta a valorizzare la produzione dell’omonimo spumante DOCG prodotto secondo il metodo classico della rifermentazione in bottiglia; merita menzione anche la Strada del Cannonau tra le province di Nuoro e Ogliastra, creando una connessione tra le aziende agricole e i molti prodotti agroalimentari locali, come il formaggio di pecora Fiore Sardo Dop, il pane pistoccu e le paste fresche come i culurgionis.
Nel territorio collinare in provincia di Trapani, invece, vi sono le viti destinate alla produzione dell’Erice Doc. Da queste prende il nome la Strada del Vino di Erice, immersa tra i templi Segesta e Selinunte e un mare da favola (la Riserva dello zingaro).
Credits: Giovanna Catanzaro