In questo articolo vogliamo raccontarvi una storia di fiducia di un padre verso suo figlio. Una storia che, in pochi anni, ha portato l’azienda Fattoria Gallorosso a modificare radicalmente l’idea di fertilizzanti del terreno ed a dedicare le proprie attività produttive all’humus da lombrico.
Fattoria Gallorosso è un’azienda a conduzione familiare, situata nelle campagne di Montescaglioso, una cittadina di circa 10.000 abitanti alle porte di Matera. I proprietari sono: Eustachio Di Cuia, un omone “alto 2 metri”, suo fratello minore Pasquale e suo figlio Giuseppe, che oggi ha 23 anni.
Eustachio ha frequentato la scuola di agraria negli anni ’80, anni in cui si riteneva che “il chimico sarebbe stato la salvezza del mondo”. Le migliori aziende agricole erano quelle che riuscivano a produrre “fuori suolo”, ossia senza terreno agricolo.
Durante il quarto ginnasio, suo figlio Giuseppe, guardando in televisione un documentario, scopre il mondo dei lombrichi e le loro qualità di aratori. Prova quindi a convincere suo padre ad utilizzare questo metodo naturale per fertilizzare il terreno. Eustachio, figlio delle idee degli anni ’80, è subito scettico e in un primo momento, come qualsiasi padre preso dalla realtà del lavoro, non ascolta suo figlio. “Cosa ne saprà mai di agricoltura Giuseppe?”, pensa Eustachio, “Lui frequenta il classico!”.
Ma Giuseppe è giovane e caparbio, e non molla. Dopo qualche tempo, appoggiato anche da suo zio Pasquale, riesce finalmente a convincere suo padre a regalargli per Natale 1 mq di lettiera.
Raramente Babbo Natale si rivelerà così decisivo. Da quel momento in poi la vita dell’azienda Fattoria Gallorosso si trasforma. Vengono effettuati studi sui lombrichi. Giuseppe, che nel frattempo aveva intrapreso gli studi in farmacia, cambia facoltà e si iscrive ad Agraria presso l’Università degli studi di Bari. Qui, dopo qualche anno, si laurea con una tesi in “Caratterizzazione chimico-fisica di vermicompost da letame per coltivazione senza suolo”, con relatore Prof. Santamaria.
Intanto, Eustachio scopre il potenziale dell’humus di lombrichi e cambia radicalmente approccio: “L’humus corrisponde ad una Ferrari, mentre il chimico ad una 500”.
Da quel momento in poi, l’azienda inizia un processo di crescita e sperimentazione e in pochissimi anni Fattoria Gallorosso diventa la prima azienda italiana nella produzione di humus. Riesce così a far partire moltissimi impianti di lombricoltura da reddito in tutta Italia. Tutto questo, da tante matrici organiche diverse: melograno, sansa di olive, frazione organica di rifiuti solidi urbani.
“Abbiamo capito che i lombrichi sono animali e grazie a questo concetto produciamo oggi humus di altissima qualità. In questo campo c’è la convinzione che i lombrichi possano vivere solo in matrici con pH che varia in un range tra 5 a 7”, dice Eustachio, “mentre siamo riusciti a creare sia impianti con matrici con pH bassissimi sia impianti con matrici oltre pH 9 dove i lombrichi vivono benissimo!”
Aristotele li definiva “Gli spazzini del mondo”. Epicarpo di melograno (pH 3), caffè (pH 4,5), pastazzo, ossia scarti di lavorazione degli agrumi, (pH 2,2 / 2,5), pomodori (pH 4,2), sono solo alcune delle matrici in cui vivono e lavorano oggi i lombrichi di Fattoria Gallorosso, i lombrichi di Eustachio e Giuseppe.