Il settore della viticoltura ha incanalato le proprie energie sul miglioramento della qualità dell’uva e del vino. Negli ultimi tempi, invece, il focus si è spostato anche sugli scarti d’uva, arricchendo l’industria cosmetica di ingredienti sostenibili e a km0.
Già nel 2020 era possibile scorgere nei cataloghi di alcune aziende vitivinicole – prevalentemente diffuse al Nord – elisir di bellezza prodotti da bucce d’uva e vinaccioli.
Si diffondono, in tal senso, collaborazioni tra università e aziende vitivinicole.
Quest’anno, ad esempio, la cantina Terre d’Oltrepò (PV) è diventata partner di un progetto promosso dall’Università di Pavia per trasformare i propri scarti di lavorazione in prodotti cosmetici.
L’interdipendenza tra la lavorazione dell’uva e la filiera cosmetica lascia intravedere interessanti prospettive economiche per la zona dell’Oltrepò: stimola l’economia circolare, favorisce la nascita di nuove realtà occupazionali e l’acquisizione di nuove competenze.
Anche in Sardegna, l’iniziativa Bestmedgrape nasce tra l’Università di Cagliari nell’ambito dei progetti Eni Cbc Med e in partenariato con le aziende del territorio, coinvolgendo 5 Paesi del bacino Euro-Mediterraneo (Italia, Francia, Tunisia, Libano e Giordania).
Il Bestmedgrape è volto a riutilizzare gli scarti della macerazione dell’uva estraendone le componenti funzionali e trasformandole in bioattivi per realizzare integratori alimentari e prodotti cosmetici. Il tutto, grazie all’utilizzo delle nanotecnologie.
Ma qual è l’apporto che l’uva dà alla cosmesi?
I protagonisti indiscussi dei prodotti a base d’uva sono i polifenoli, ovvero i principali alleati contro l’invecchiamento cutaneo. Non da meno sono i sali minerali – tra cui potassio, manganese, calcio e magnesio – e le vitamine contenute nel vino che migliorano elasticità e tonicità della pelle.
Inoltre la buccia dell’uva contiene proprietà antinfiammatorie e diuretiche mentre i semi sono ricchi di sostanze antiossidanti e protettive per la pelle.
Lozioni struccanti per occhi, scrub, eau de toilette e sieri per il viso sono solo alcuni dei prodotti a base d’uva ad oggi disponibili sul mercato. Ma la gamma potrebbe ampliarsi viste le ricerche in atto e la crescente attenzione verso una risorsa così abbondante lungo tutto lo stivale.