
STORIA E ORIGINI
La Capra domestica Capra hircus o Capra aegagrus hircus è il discendente addomesticato dell’egagro dell’Asia Minore e dell’Est europeo. L’esemplare maschio è detto becco, capro, caprone o, più raramente, irco. La specie allo stato selvatico ha un areale che comprende l’Asia Minore, il Caucaso, il Turkestan, l’Iran, il Belucistan, il Pakistan e l’India. Esistono popolazioni selvatiche, introdotte in epoca storica, in alcune isole del Mediterraneo centro-orientale (Creta, Cicladi, Sporadi) e popolazioni di capre domestiche tornate in epoca relativamente recente allo stato selvatico sono presenti in alcuni paesi europei come la Gran Bretagna. In Italia è presente allo stato selvatico unicamente sull’isola di Montecristo (Arcipelago toscano). La sua introduzione al di fuori dell’areale naturale ha prodotto gravi danni agli ecosistemi, per questo è stata inserita nell’elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo. L’allevamento caprino ha origini antichissime, la capra è, infatti, tra gli animali di più antica domesticazione. Essa avvenne verso il 9.000-10.000 a.C. nel medio oriente a partire dalla Capra aegagrus (Bezoar), l’unica vivente all’epoca in quest’area. I primi ad addomesticare le capre, stando ai reperti, furono gli abitanti dei Monti Zagros, in Iran, allo scopo di avere una fonte sicura e sempre accessibile di carne, latte e pelli. Le prime capre domestiche erano tenute in piccoli greggi seminomadi che si spostavano nelle zone collinari alla ricerca di cibo, sempre sorvegliati da pastori, generalmente giovani o adolescenti. Le capre sono dei ruminanti; ciò significa che il loro apparato digerente è diviso in tre stomaci aghiandolari, il rumine, il reticolo, l’omaso e uno ghiandolare, l’abomaso. Sono in grado di arrampicarsi sugli alberi che abbiano il tronco un po’ contorto e/o rami sufficientemente bassi . Le pupille delle capre sono a forma di segmento orientato in senso orizzontale: la visione periferica a tre dimensioni è tanto più efficiente quanto più l’oggetto è vicino alla pupilla. Pupille del genere, disposte orizzontalmente, potrebbero rappresentare un adattamento alla vita in ambienti prevalentemente rocciosi e montuosi, dove una buona visione in un piano verticale è assai utile. Alcune razze di capra e di pecora appaiono superficialmente simili; in effetti questi due animali sono assai strettamente imparentati, tuttavia la coda delle capre è sempre rivolta verso l’alto mentre quella delle pecore punta sempre verso il basso.