Agricoltura multifunzionale: diversificare contribuendo al bene comune

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Diversificare l’attività agricola contribuendo al benessere sociale e ambientale. Questa è l’agricoltura multifunzionale, riconosciuta e promossa dall’Europa e dalla legge italiana. Il censimento agricolo dell’ISTAT l’ha inserita per la prima volta nel questionario di rilevazione.

Di che cosa si tratta?

L’agricoltura, dice la Commissione europea, non è soltanto una “fabbrica” di materie prime alimentari o tessili, ma ha altri importanti ruoli nella società. Tra questi, lo sviluppo sostenibile, la tutela dell’ambiente, la vitalità delle zone rurali e la coesione sociale.  Questi ruoli si concretizzano in servizi aggiuntivi alla produzione agricola. Dall’ agriturismo, ai negozi di vendita diretta a filiera corta, alla produzione di energia verde, fino alle fattorie sociali (già quasi mille esperienze) dove le persone svantaggiate possono fare percorsi di inserimento al lavoro stando a contatto con la natura e con gli animali, naturalmente assistiti da operatori qualificati. Tutte attività che danno reddito, ma hanno anche una funzione sociale e quindi meritano sostegno pubblico.

La Fattoria Cupidi, nel Viterbese, è una delle esperienze di successo partite da un’azienda agricola. Claudia Cupidi, l’imprenditrice entusiasta e tenace, racconta: “Siamo partiti nel 2012 come fattoria didattica, cogliendo l’opportunità di un finanziamento europeo che ci ha aiutato a ristrutturare alcuni spazi. Abbiamo lastricato tutte le strade interne, creato l’aula didattica da un ex magazzino, rimesso in auge un vecchio forno a legna, allestito un’area apposita per il contatto con gli animali. Oggi accogliamo fino a due gruppi la settimana dalla primavera all’autunno”. Le quota di partecipazione alle visite danno all’azienda un reddito complementare, ma portano anche nuovi clienti e visibilità sul territorio.

La maggior parte delle Regioni italiane offre aiuti economici agli agricoltori che vogliono sperimentare la multifunzione.

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