Agricoltura e riscaldamento globale

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Sarà l’Italia a ospitare il Pre-Summit delle Nazioni Unite sui sistemi di produzione alimentare, dal 19 al 21 luglio prossimi. L’incontro preparerà il Summit che avrà luogo a settembre a New York durante l’Assemblea generale dell’ONU.

Ricercatori, imprenditori, leaders politici e ong si confronteranno a Roma – in parte in presenza, in parte online – sulle due sfide decisive del mondo contemporaneo in tema di cibo. La necessità di nutrire una popolazione globale in rapida crescita (quasi 10 miliardi le stime al 2050) e la lotta al cambiamento climatico attraverso nuovi modelli di produzione agroalimentare.

Secondo la FAO l’agricoltura è il settore economico più danneggiato dai disastri climatici degli ultimi decenni, ma allo stesso tempo sta tra i principali responsabili del riscaldamento globale, causa dei cambiamenti climatici. Incendi, siccità, alluvioni e uragani compromettono la produzione agricola, e sono i Paesi più poveri del mondo a soffrire la maggior parte dei danni. Ancora oggi, più di 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame.

L’agricoltura stessa d’altro canto è responsabile di circa un quarto di tutte le emissioni di gas serra. Ad esempio attraverso la deforestazione, gli allevamenti di bestiame, la produzione di fitofarmaci. Un cambio di passo è indispensabile e richiede anche ai consumatori di impegnarsi in prima persona, mangiando meno cibi di origine animale a favore dei vegetali e riducendo gli sprechi.

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